ALLE ORIGINI DEL MARCHIO….
Nel 1919, monsieur Louis è il primo industriale privato del suo Paese (“Cos’è che poteva, più dell’automobile, rispondere a queste due caratteristiche: velocità e indipendenza?”) e vende tutto ciò che ha attinenza con la meccanica: camion, bus, trattori, unità motrici per aeroplani, parallelamente alla modernizzazione degli impianti produttivi (la prima catena di montaggio di Boulogne-Billancourt, oggi quartier generale del gruppo, si mette in moto nel 1929 per venire completata a livello di stabilimento otto anni più tardi). Nel 1939, Renault considera uno sbaglio il conflitto con la Germania e si spende poco per la bandiera biancorossoblù. Non soltanto: durante l’occupazione cede alle esigenze tedesche e così, il 23 settembre 1944, è arrestato per collaborazionismo: Louis morirà in coma, un mese e un giorno più tardi, dopo essere stato malmenato nel carcere di Fresnes. Il primo gennaio 1945 l’azienda è nazionalizzata dal governo provvisorio di Charles De Gaulle (diventa la Régie Nationale des Usines Renault o RNUR, ma una sentenza del 1967 riconoscerà il diritto degli eredi Renault ad essere indennizzati dell’esproprio subito), a capo della quale viene messo l’ingegnere ed ex partigiano Pierre Lefaucheux. Ottiene i contratti per fabbricare non soltanto camion, ma anche vetture, e il successo arriva con la 4 CV, prima “piccola automobile per tutti” nel 1946, che spinge la Régie a modernizzarsi, costruire e rilevare nuovi siti produttivi all’estero, incrementare le esportazioni e innalzare a mille i punti vendita al di fuori della
Francia, insediandosi soprattutto in Spagna, Portogallo e America latina.